Rivelliana per Gabriele

Foto di Lisa Johnson da Pixabay

Quando muore un poeta
bisognerebbe stare fermi, seduti, invece
rombano i soffiatori, nonne Pavlov
illudono i nipoti promettendo
leccornie, c’è un comizio di utili
idioti in tv, mia madre si lamenta
per un formaggio pagato cinque euro
e ottantuno, forse una feta.
Riviello scrisse: “non è morto nessuno,
è morto un poeta”.

Quando muore un poeta, sparge luminol
sulla curva di sangue e indifferenza che tracciamo ogni giorno
alle diciotto e trenta, cioè sul nostro essere
ben più morti di lui, completamente soli
in sciami o in tane, solo distratti, intenti
in un simpatico esser qualcuno.
Riviello scrisse: “quando muore un poeta
non muore nessuno”.

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(per Gabriele Galloni, 1995-2020)
la quartina di Vito Riviello, dedicata a Emilio Villa nel 2004, si trova nell’opera omnia e all’interno di questa mia recensione/selezione di testi del medesimo.